Roma, 6 ott (Velino) - ''Franceschini parla sempre più, nei
contenuti e nei toni, con le parole della mia mozione. A questo punto potrebbe
aderire anche alla parte sul lavoro: che ne pensa del contratto unico, con
salario minimo garantito? E rispetto ai diritti civili, come valuta l'adozione
ai single? Se conviene anche su questi due punti, perché non sottoscrive la mia
mozione?''. Con queste parole Ignazio Marino ha invitato Dario Franceschini ad
appoggiare la sua candidatura a segretario del Pd. In merito al tema
dell’omofobia Marino ha poi confermato la sua presenza alla “manifestazione
uguali” prevista per il 10 ottobre e ha affermato che il Pd deve difendere “un
valore ed un diritto fondamentale: il rispetto per l'identità e la dignità di
tutti gli individui" perché “c'è ancora, purtroppo, molta resistenza al
riconoscimento dell'omosessuale e transessuale nella sua dimensione pubblica,
sociale e relazionale”.
Sul caso Minzolini, invece, il trapiantologo genovese ha chiesto
che il cda della Rai si assuma le proprie responsabilità e nel caso in cui non
venga rispettato il pluralismo dell’informazione si deve “chiedere che si
dimetta il direttore generale e il consiglio di amministrazione e il presidente
della Rai. Peccato davvero che chi prima aveva la guida del Pd non l'abbia
fatto. Stiamo assistendo, infatti, a una gestione sconcia del servizio pubblico
e noi non vogliamo essere considerati anche solo in parte corresponsabili”.
Sull’opportunità di cambiare la legge elettorale, così come auspicato da
Bersani, Marino si è detto favorevole ma ha anche precisato che il Pd, in
assenza di una legge migliore debba cambiare le proprie regole interne. “Da
tempo – ha concluso Marino - sostengo che insieme alle primarie per scegliere i
nostri eletti dovremmo anche immaginare delle 'doparie' che consentano ai
cittadini di valutare il dopo, e cioè se il comportamento dei nostri eletti è
stato all'altezza".
(spk) 6 ott 2009 20:00
Nessun commento:
Posta un commento