Roma - In attesa del discorso che Berlusconi terrà domani in Parlamento, il Pd s’interroga sul futuro del governo. Se ieri Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, sulle pagine dell’Unità ha rilanciato l’idea “una larga alleanza” per vincere le elezioni, oggi sul dibattito intervengono il vicesegretario Enrico Letta e Beppe Fioroni, uno dei leader della minoranza interna. Letta, in un articolo su Europa, scrive che il governo è alla sua “terza sfiducia di seguito. Quella delle parti sociali”, dopo le sfiducie ricevute in primavera dagli elettori col voto sulle amministrative e sui referendum e dopo la sfiducia dei mercati, arrivata col crollo della Borsa di luglio. Secondo Letta, sebbene Berlusconi detenga ancora la maggioranza in Parlamento, le opposizioni devono essere unite, perché “la sua uscita da palazzo Chigi è sostenuta da tutti coloro – elettori, parti sociali, mercati finanziari – che dovrebbero dare forza e ossigeno alla ripartenza dell’Italia”.
Il cattolico Beppe Fioroni, intervistato dal Riformista, ritiene invece che le opposizioni sbaglino nella richiesta continua di dimissioni. “Una cantilena inutile. Che senso ha – spiega Fioroni - dire ogni giorno ‘Berlusconi si dimetta’ se poi quello rimane dov’è? Rischiamo anche di perdere credibilità presso l’elettorato”. Fioroni, infine, spezza una lancia in favore di Tremonti: “per quanto sia ammaccata dalle inchieste su Milanese, rispetto ai mercati quella figura rappresenta anche una flebile attenuante per questo esecutivo disastroso. Di conseguenza sono convinto che ‘sparare’ sul ministro dell’Economia in questo momento non serve”.
(spk) 02 Agosto 2011 19:30
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