domenica 29 gennaio 2012

LIBIA, IDV ATTACCA BERLUSCONI. VERNETTI: ORA ROADMAP PER DEMOCRAZIA

Roma - Per il Pd parla Lapo Pistelli: Sostegno al popolo libico, costruire nuove basi per società fondata sui diritti

Roma - "Meglio tardi che mai: finalmente anche Berlusconi ha capito che con Gheddafi non bisogna averci nulla a che fare”. Esordisce così Antonio Di Pietro nel commentare la dichiarazione di sostegno al Consiglio nazionale transitorio libico rilasciata oggi dal premier. “Se il presidente del Consiglio – prosegue il leader dell’Italia dei Valori - avesse detto nei tempi passati quanto ha affermato oggi, a partita finita, il nostro Paese avrebbe avuto certamente una credibilità diversa. Ora l'importante è che la comunità internazionale sia vicina al popolo libico per evitare che questo passi dalla padella alla brace. Il rischio che la guerra fratricida continui non è scongiurato". Critico verso l’atteggiamento del premier è anche un altro esponente dell’Idv, Felice Belisario, presidente dei senatori dipietristi, secondo cui “questo governo non era al fianco del popolo libico quando stringeva patti con il regime dittatoriale di Gheddafi, che ha negato la democrazia e ha calpestato i diritti civili. Mentre i libici soffrivano, Berlusconi baciava la mano al Rais, invitandolo persino a parlare nell'Aula del Senato, cosa che noi dell'Idv abbiamo scongiurato quando ci opponemmo anche alla firma di un trattato di amicizia che ora pesa sulla coscienza di chi l'ha votato”. “La presa di posizione del presidente del Consiglio è pavida e tardiva – conclude Belisario -, non fa altro che confermare la sua assoluta mancanza di autorevolezza che espone il nostro Paese all'isolamento nel contesto internazionale".

Dall’Udc il senatore Enzo Carra giudica invece le dichiarazione del premier “parole di buonsenso” e si augura che “la vicenda libica non si ponga come il trionfo di Nicolas Sarkozy, con una partnership di David Cameron”. “Siamo di fronte alla fine di un regime vecchio e negativo, è vero, ma vedo anche i rischi di una campagna di stampo neo-coloniale da parte di francesi e inglesi. La verità – conclude Carra - è che si profila il rischio della riedizione di una vecchia politica coloniale che la comunità internazionale e la stessa Unione europea, dovrebbero condannare". Sempre dalle file del terzo polo il deputato Gianni Vernetti si è congratulato con la Nato e con le forze d’opposizione libiche per “l’'imminente cambio di regime in Libia” che “rappresenta un fatto di enorme importanza ed un indubbio successo”. "Bene ha fatto l'Occidente insieme a molti paesi arabi moderati a sostenere fin dalle prime ore la rivolta di Bengasi”, ha proseguito Vernetti, il quale ha poi invitato l’Italia a "sostenere attivamente la transizione democratica".

Al Cnt l'ex sottosegretario agli Esteri ha chiesto "di individuare rapidamente una ‘roadmap’ con libere elezioni, stato di diritto e riconciliazione". "Auspichiamo inoltre che Gheddafi venga consegnato - ha concluso infine il deputato terzopolista - alla Corte Penale Internazionale dove risponderà per gli orrendi crimini che ha commesso in questi anni di regime e per i crimini contro l'umanità di cui è accusato dopo la repressione della rivolta dello scorso mese di febbraio”. Dal Pd giunge soltanto una breve dichiarazione di Lapo Pistelli, responsabile del partito per la politica estera. “In queste ore che segnano la fine dell’autocrazia libica di Gheddafi, continuiamo ad esprimere il nostro sostegno alla lotta del popolo libico per la democrazia – afferma Pistelli a nome di tutto il Pd - consapevoli, però, che è da oggi che comincia il delicato lavoro di costruzione di nuove basi per una società fondata sui diritti, sulla libertà e sulla partecipazione. Il Partito democratico sarà impegnato nel far sì che l’Italia e l’Europa svolgano un ruolo di appoggio in questa direzione”.
(spk) 22 Agosto 2011 19:31

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