Roma, 29 mag (Il Velino) -
Crisi, manovra e rapporti interni al Pdl. Sono stati questi i temi affrontati durante il convegno “economia sociale e politica italiana” tra Fabrizio Cicchito, Mario Baccini e Alfredo Pallone tenutosi al Palazzo dell'informazione dell'Adn Kronos e organizzato dalla associazione popolari cristiani e dalla fondazione Foedus. Mario Baccini, a capo di quest'ultima fondazione, nel corso del suo intervento ha inizialmente ringraziato il Presidente Napolitano “per aver parlato di “condivisione” perché è ciò che c'è bisogno ora che siamo nella fase di passaggio all'automatismo economico all'economia sociale di mercato. Sulla persona è basata l'economia sociale di mercato ed è da lì che dobbiamo ripartire. Abbiamo bisogno di un federalismo nello spirito della sussidiarietà e perciò abbiamo accettato la sfida della Lega”. Sempre in tema di crisi Alfredo Pallone, eurodeputato, ha elogiato la manovra del governo, ma ha spiegato che non bastano i tagli alla politica perché si devono colpire anche i manager pubblici superpagati, ma nello stesso tempo si deve anche distinguere tra comuni virtuosi e non perché i conti in regola non possono usare i loro fondi per non rompere il patto di stabilità. L'analisi di Cicchito sulla crisi è stata invece più articolata e ha toccato il tema della globalizzazione: “È indubbio che con la globalizzazione l'Africa è andata a fondo però la Cina e l'India stanno combinando meglio dell'Europa. In Cina non ci sono sindacati, ma c'è un capitalismo sfrenato e i cinesi possiedono i titoli di Stato statunitensi. Gli indiani hanno una formazione più elevata degli italiani. L'Europa in questo schema è in difficoltà”.
“Noi – ha spiegato Cicchito riferendosi all'Italia - non abbiamo i livelli tecnologici che hanno gli Stati Uniti e non abbiamo la possibilità di fare debito come loro. La Grecia è entrata in crisi ed è stata salvata perché altrimenti il fallimento greco avrebbe avuto delle ripercussioni non gradevoli. Nella Spagna di Zapatero stanno tagliando dal 5 al 10 per cento gli stipendi pubblici. Se noi facciamo una manovra da 24 milioni di euro, loro da 50-70 milioni”. Baccini, annunciando la sua entrata nel gruppo parlamentare del Pdl, ha affermato che “è importante il dibattito interno al pdl anche col presidente Fini e con i suoi amici. È bene l'apertura di un dialogo interno perché bisogna salvaguardare il governo, ma si deve cercare anche un dialogo che vada oltre il Pdl. Un dialogo esterno che si estenda a Casini non per un suo ingresso nel governo ma per avere un consenso più ampio sulle riforme. Dobbiamo uscire dalla logica del 70 a 30”. Partendo da questo ragionamento Cicchito ha posto l'accento sulle fondazioni che se da un lato rappresentano le varie anime del partito e un variegato pluralismo di idee, dall'altro sono la dimostrazione che non ci sono aree di dibattito nelle sedi del partito. Per quanto riguarda invece i rapporti con la Lega il capogruppo Pdl alla Camera ha spiegato che “si possono fare anche delle battute sulla Lega ma nel Nord ci sono dei sistemi sanitari con i conti in regola, mentre il Lazio è commissariato e in Campania e nel Sud ci sono anche gravi casi di malasanità. Poi se da un lato a livello statale negli anni si sono ridotte le partecipazioni statali, dall'altro, a livello regionale e comunale ci sono una serie di municipalizzazioni. In Campania, in Calabria e nel Lazio, Caldoro, Scopelliti e la Polverini potranno fare ben poco perché hanno trovato le casse vuote”.
(spk) 29 mag 2010 10:43
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