domenica 29 gennaio 2012
PD, MARINO E VELTRONI CHIEDONO RITIRO APPOGGIO GIUNTA LOMBARDO
Roma - “Riconsiderazione della situazione politica nel governo della Regione e della iniziativa del Pd”. Con una formula un po’ politichese Pier Luigi Bersani ha di fatto annunciato la sospensione dell’alleanza con il governatore siciliano Raffaele Lombardo, indagato dalla Procura di Catania per concorso esterno in associazione mafiosa. Questa decisione ha generato nuove polemiche e divisione all’interno del partito. Da un lato ci sono esponenti nazionali chi difendono la necessità di non appoggiare politici sotto indagini, dall’altro vi sono esponenti locali che rivendicano l’alleanza con Lombardo che avrebbe consentito di sconfiggere il berlusconismo e il cuffarismo. Secondo il senatore Ignazio Marino, intervistato ieri dal Fatto quotidiano, la situazione “è la stessa di quest’estate quando la procura già parlava di rapporti del governatore con esponenti di cosa nostra e Lupo (segretario regionale Pd ndr) difendeva Lombardo in attesa di elementi più concreti. Allora si diceva di aspettare l’avviso di garanzia, ora si parla di attendere il rinvio a giudizio. Io allora denunciai la situazione. Ora, come allora, penso che il Pd non possa ignorare il problema”. Anche il “rottamatore” Giuseppe Civati sul suo blog accusa Giuseppe Lupo: “Il capogruppo del Pd in Sicilia difende a spada tratta l'alleanza con Lombardo, attaccando Bersani e Veltroni, che oggi, con un po' di ritardo, sono intervenuti sul caso Sicilia. Li chiama ‘questi signori’. C'è un precedente, benché di segno diverso: le dimissioni chieste dal Pd nazionale a Bassolino, tre anni fa. Ne vedremo delle brutte". Il senatore Giuseppe Lumia, invece, rivendica l’alleanza con Lombardo e si dice fiducioso che: “Basterà, aspettare qualche settimana e potremo valutare meglio il da farsi. Per adesso Lombardo vada avanti con ancora più riforme. Questo è il modo migliore per cambiare la Sicilia e non per lasciare tutto intatto o rimpiangere le cipolle del vecchio sistema, pronto a riprendersi in mano tutto e a cancellare quanto fatto fino ad oggi”. Il senatore siciliano non è solo uno dei principali sponsor di Lombardo, ma anche uno strenuo difensore della lotta alla mafia. E sul rapporto tra mafia e politica il suo approccio è sempre lo stesso: “il pieno rispetto del codice etico e della Commissione antimafia e del Pd che prevede l’incandidabilità di coloro che sono rinviati a giudizio. Questo ragionamento, a mio avviso, vale anche per chi ricopre un ruolo istituzionale. Ma non basta, ho sempre ritenuto che di fronte ad un rapporto consapevole e sistematico con dei boss quel politico – ribadisce Lumia - deve farsi da parte anche se dal punto di vista penale non viene neanche scalfito”. “Chiedere a Lombardo alla vigilia di quelle battaglie parlamentari i suoi voti e poi fare dichiarazioni pubbliche, avanzando perplessità, non è serio e fa parte di quella politica che oggi squalifica e rende poco credibile l’intera politica. Altra cosa – conclude Lumia - è essere rigorosi e coerenti e penso che oggi dobbiamo avere ancor più rigore e coerenza a partire dal nostro interno, e così essere credibili quando solleviamo questioni esterne. Per quanto mi riguarda applicherò il massimo rigore alla vicenda Lombardo”.Sul tema, nel pomeriggio, è infine intervenuto anche Walter Veltroni secondo cui: “In Sicilia occorre svolgere un referendum nel Pd per decidere sul sostegno alla giunta Lombardo'', ma la sua opinione “è che non si debba più sostenere la Giunta''.
(spk) 14 Aprile 2011 19:10
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento