“Elezioni anticipate”. È questo il monito lanciato da Nichi Vendola dai microfoni microfoni di Sky a tutto il centrosinistra. Secondo Vendola sarebbe opportuno un governo tecnico che facesse una legge sul conflitto d’interessi e una riforma della legge elettorale ma, non essendoci una maggioranza disponibile in Parlamento, sono preferibili le urne. “Anche nel Pd non ci sono opinioni omogenee su questo punto – ha detto Vendola riferendosi alla riforma sulla legge elettorale -. Allora noi rischiamo di fare una disputa astratta, scolastica, politicistica mentre il Paese va allo sfascio. Per questo - non per ragioni personali ma per una necessità vitale, per bloccare questo processo di putrefazione - io dico elezioni anticipate”. Vendola ha invece accolto l’appello di Bersani che dalle colonne di Repubblica, ha chiesto l’unità di tutti i partiti di centrosinistra affinchè il Pd sia il portabandiera del cambiamento. Ma il governatore della Puglia ha ammonito i possibili alleati che si deve “seppellire la seconda Repubblica, il cui cadavere marcisce e fa male all'Italia, senza resuscitare la prima''. Tutto questo, in vista di nuove elezioni, deve tradursi, secondo Vendola, nella nascita di una coalizione di vero cambiamento “senza pensare che chi, in maniera lodevole, si batte per un nuovo centrodestra, come Gianfranco Fini, possa essere reclutato in quello che apparirebbe un esercito di Franceschiello''. Ed è perciò che Bersani deve scegliere se “tra le cose da mettere in campo – si chiede Vendola – c’è o no la sinistra?”. Parlando infine della leadership del centrosinistra e di eventuali primarie di coalizione, Vendola ha definito un fatto importante la scesa in campo di Chiamparino e riguardo alle parole di D’Alema (che non lo voterà in caso di primarie) si è detto contento che egli “abbia già fatto una dichiarazione di voto. Vuol dire che si voterà per le primarie''. Di diverso avviso è, invece, Rosi Bindi che, intervistata dalla Stampa, indica la sua priorità: “salvare la democrazia” e perciò, in caso di voto anticipato, non avrebbe “preclusioni verso nessuno, da Fini a Di Pietro, a Vendola", e si dovessero svolgere le primarie di coalizione il candidato del Pd sarebbe solo uno: Bersani. Alle candidature di Chiamparino e di Vendola alle primarie pone il suo veto anche Enrico Rossi, governatore della Toscana che interpellato da alcuni giornalisti ha spiegato che: "lo statuto del Pd prevede le primarie, ma prevede anche che il segretario Bersani sia automaticamente il candidato premier, finche' non si rifa' il congresso e non lo si sostituisce''.
(spk) 6 ago 2010 17:27
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