Roma - “Scajola ha fatto questa proposta al presidente Berlusconi. Una proposta che però chiede la condivisione anche dello stesso premier. Se non c’è questo tipo di condivisione è chiaro che serva un’alternativa, ossia che noi partecipiamo insieme agli altri per contribuire a correggere la rotta e per rilanciare il partito”. Così il deputato Salvatore Cicu, vicino a Claudio Scajola, conferma il disagio esposto in questi giorni dall’ex ministro al premier Silvio Berlusconi sulla gestione del Pdl e l'intenzione di creare, se necessario, un gruppo autonomo. “Non è un problema di organigramma – spiega Cicu -, ma si tratta di dare nuova vitalità ad un progetto che noi riteniamo che abbia perso la bussola iniziale, che era la bussola data da Silvio Berlusconi, considerato il più grande innovatore della politica. Si deve guarda alla passione e alla motivazione che tanti uomini e donne giovani realizzano se vengono coinvolti. Se vengono estromessi ed emarginati è evidente che c’è la frattura e il distacco ed è quello che viviamo poi quando si va ad elezioni con i cittadini che si sentono ancora più distanti dalla politica. Noi vogliamo riavvicinare la politica al progetto che questo governo sta realizzando in un momento di crisi internazionale”.
“Noi – prosegue Cicu - ci consideriamo quelli più affidabili e fedeli a Berlusconi, sosteniamo il presidente ed è anche per questo motivo che vogliamo accendere i riflettori su una questione che diventa di equilibrio, di progetto e non il pallottoliere di chi entra e chi esce rispetto all’utilizzo dei ruoli e delle posizioni. Non è un problema di partito pesante o leggero - conclude il deputato sardo – ma si deve trovare un’organizzazione efficace per centrare obiettivi già raggiunti in passato”.
(spk) 14 Marzo 2011 19:23
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