domenica 29 gennaio 2012

LEGGE ELETTORALE, LE PROPOSTE DEL PD

Roma - Che il centrosinistra sia diviso sulla legge elettorale si sapeva, ma quante sono le proposte finora avanzate dal Partito democratico? Nel programma elettorale del 2008 il Pd proponeva un maggioritario a doppio turno, confermato anche da riunioni successive. A giugno poi Bersani ha presentato una proposta, ancora non nota nei minimi dettagli, elaborata da Luciano Violante e Gianclaudio Bressa che prevederebbe una legge elettorale a doppio turno con un sistema misto: il 65 per cento dei seggi assegnati col sistema maggioritario, il 35 per cento col proporzionale e un 5 per cento di seggi riservati per diritto di tribuna a salvaguardia dei piccoli partiti. Di recente il costituzionalista, ex senatore Pd, Stefano Passigli ha iniziato la raccolta di firme per l’abolizione di alcuni punti cardine dell’attuale legge elettorale, il porcellum. I quesiti Passigli prevedono il ritorno del voto di preferenza, l’abolizione dell’indicazione del candidato premier e del premio di maggioranza. In pratica un vero e proprio ritorno al proporzionale. Pier Luigi Castagnetti, invece, si sta mobilitando per dar vita a un comitato promotore e a una raccolta di firme per il ritorno al Mattarellum. Come ha ben ricordato sul ‘Foglio’ Francesco Clementi, docente di diritto pubblico comparato a Perugia, la proposta esiste già dal 2006 e consiste “nell’abrogare punto per punto le norme del Porcellum, facendo ‘rivivere’ la precedente legge elettorale: il Mattarellum”. “Sostanzialmente, si tratterebbe di far tornare operative norme già abrogate, abrogando l’abrogazione” e così “tornerebbe a vivere – spiega Clementi – quel sistema elettorale che, pur con i suoi difetti, è stato sperimentato con successo in bene tre elezioni politiche (1994-1996-2001)e che aveva garantito da un lato, ai cittadini di potersi scegliere il ‘loro deputato’ sulla base di un programma e di una coalizione, esprimendo in quella scelta, al tempo stesso una chiara indicazione di governo; dall’altro al sistema politico-sociale, la garanzia per le minoranze di essere rappresentate attraverso una quota importante di proporzionale”. È di oggi, infine, l’affermazione rilasciata ad Affaritaliani.it dal deputato Beppe Fioroni: “Presto con alcuni colleghi presenteremo una nostra soluzione pratica e precisa che nulla ha a che fare coi referendum. Non siamo il Paese del Gattopardo: quando in troppi vogliono cambiare tutto, mi viene il sospetto che non vogliano cambiare niente". (spk) 04 Luglio 2011 21:52

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