mercoledì 06 ottobre 2010
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Un
flop annunciato. La
manifestazione no-B day2, tenutasi sabato a Roma, a stento ha raggiunto i
diecimila partecipanti, molti di meno rispetto a quella tenutasi nel 2009.
Nel momento in cui il premier Silvio Berlusconi deve far fronte
agli intrighi di palazzo la piazza si riempie sempre di più per lui e
sempre meno contro di lui. Le alchimie politiche e le ipotesi di
governi tecnici sono stati spazzati via col voto di fiducia ottenuto in
Parlamento. Almeno fino a marzo o aprile 2011, perché nulla impedisce che il
clima politico porti a una primavera alquanto burrascosa.
Non
è dato sapere se il governo cadrà né se questo avverrà per colpa di Fini o
perché la Lega vuole le urne, ma di certo non saranno le sommosse di piazza a
scalfire il consenso del premier.
È inoltre risaputo che il popolo di centrodestra non è un popolo che spreca
il proprio tempo a sbraitare contro l'avversario, ma più che altro per
acclamare il proprio leader. Insomma il proverbio «piazze piene ed
urne vuote» si addice sempre di più al centrosinistra e ai movimenti a
sinistra del Partito democratico. Si dovrebbe iniziare a parlare di «piazze
vuote ed urne...pure». Sinistra e libertà di Nichi Vendola è
accreditato al 6 per cento nei sondaggi, ma per il resto c'è il deserto.
I Verdi e Federazione della sinistra (ex Rifondazione Comunista e Pdci) sono
ormai usciti dal panorama politico italiano. Le uniche formazioni puramente
antiberlusconiane di rilievo sono l'Italia dei Valori e il Movimento delle
cinque stelle di Beppe Grillo che però non sembrano più uniti come prima.
Nella Woodstock di Cesena delle scorse settimane il comico genovese, e
soprattutto il popolo che lo segue, hanno chiaramente fatto capire che non
intendono schierarsi né a destra né a sinistra. Antonio Di Pietro, invece,
restando nel centrosinistra, vorrebbe accreditarsi come uomo di governo e di
proposta, ma sia fuori che dentro il Parlamento non lancia che strali di
protesta.
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venerdì 20 aprile 2012
No B-day 2. Il flop della politica di piazza
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