|
martedì
13 ottobre 2009
|
Processi lenti, pubblici ministeri
che fanno i giudici, assenza di meritocrazia. Sono questi i problemi irrisolti della giustizia
italiana a cui il governo di Silvio Berlusconi intende porre rimedio. La
Corte costituzionale è composta da 5 membri della magistratura, da 3 membri
che sono stati nominati rispettivamente da Oscar Luigi Scalfaro, Carlo
Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, tutti presidenti della Repubblica
appartenenti allo schieramento di centrosinistra, e da 5 membri eletti
dal Parlamento, di cui 3 riconducibili al centrodestra e 2 al centrosinistra.
Ora, se a questo si aggiunge che dei 24 membri che compongono il Consiglio
Superiore della Magistratura ben 13 fanno parte di correnti di centrosinistra
o sinistra estrema, 4 sono centristi e solo 2 sono riconducibili al
centrodestra, si capisce che esiste un fortissimo sbilanciamento e che il
potere giudiziario in Italia non è assolutamente indipendente dal potere
politico.
Per risolvere questa anomalia il
ministro della Giustizia Angelino Alfano ha lanciato la proposta di
effettuare un sorteggio, una sorta di preselezione tra dieci o 50 candidati
per ogni componente da eleggere. Tutto
questo per ristabilire un giusto equilibrio tra volontà popolare e
rappresentatività nelle istituzioni. Non è pensabile che un Paese che vota
centrodestra abbia tutte le istituzioni e tutti i poteri forti gestiti dalla
sinistra giustizialista ed illiberale. Senza contare poi che il sistema
dell'informazione, guidato in prima linea dal gruppo Repubblica-L'Espresso
dell'«imparziale» Carlo De Benedetti, ci mette tutta la sua forza propulsiva
per sostenere ogni attacco diretto a Silvio Berlusconi. Gli antiberlusconiani
hanno ormai capito che non sono in grado di opporsi al nostro presidente del
Consiglio con la normale polemica politica e con una valida alternativa di governo
e per questo cercano di attuare una spallata che è riuscita solo nel lontano
1994, quando il primo governo Berlusconi cadde dopo soli sei mesi.
Ora però il clima è diverso, gli italiani hanno
capito che c'è un disegno, un complotto teso a mantenere l'attuale status
quo e ad impedire una vera riforma della magistratura. I cittadini-elettori che ogni giorno si imbattono
nelle storture e nei cavilli della magistratura hanno bene presente i disagi
a cui vanno incontro. Il vero problema non è soltanto la lentezza dei
processi, ma la reale applicazione della legge. Ci si concentra in
interminabili indagini contro Silvio Berlusconi e poi si rilascia un pedofilo
un assassino proprio a causa di cavilli tecnici mal interpretati e
ingiustamente applicati.
Il fatto gravemente rilevante è che nessun
magistrato paga eventuali suoi errori, c'è una totale impunità a causa di un
Consiglio della Magistratura troppo accondiscendente verso i propri colleghi. Vi sono scatti di anzianità, ma non esiste alcun
controllo sulle ore effettivamente lavorate e nessun criterio veramente
meritocratico che consenta di verificare il reale rendimento di ogni giudice
e di ogni pubblico ministero. Se il centrodestra sarà compatto potrà attuare
quella grande riforma da troppo tempo auspicata e richiesta.
|
Nessun commento:
Posta un commento