Francesco
-Curridori
mercoledì
29 luglio 2009
Pensioni,
Abruzzo, colf, scudo fiscale e ponte sullo Stretto. Questi sono solo alcuni dei
punti principali del
maxiemendamento
al decreto anticrisi su cui le Camere hanno dato voto favorevole. Non si ferma
dunque l'impegno costante del governo Berlusconi per far fronte alla peggiore
crisi economica mondiale dal 1929. Con quest'ultimo provvedimento vengono
spazzate via le polemiche delle ultime settimane sulle colf, sulla questione
meridionale e viene recepita anche una direttiva europea che impone
l'equiparazione dell'età pensionabile delle donne a quella degli uomini. Sono
state smentite le dichiarazioni dell'opposizione secondo cui i terremotati
dell'Abruzzo avrebbero pagato di tasca loro la ricostruzione delle loro case. È
stato infatti approvato quasi all'unanimità l'ordine del giorno con cui il
governo si impegna entro la fine dell'anno a concedere agli abruzzesi la stessa
modalità di riscossione delle tasse che nel 1997 fu concessa alle vittime del
sisma di Umbria e Marche. La regolarizzazione delle colf e delle badanti, che
molto spesso viene osteggiata per ragioni fiscali proprio dalle
extracomunitarie che dovrebbero beneficiarne, dovrebbe portare alle casse dello
Stato oltre 500 milioni di euro da qui al 2012. Entrate a cui si uniranno i
milioni di euro esportati illegalmente che rientreranno in Italia grazie allo
scudo fiscale. Il rilancio del Sud
riparte dallo stanziamento di 1,3 miliardi di euro per la realizzazione del
ponte di Messina. Il governo risponde con i fatti alle polemiche sul partito
del Sud caldeggiato dal governatore della Sicilia Raffaele Lombardo e da alcuni
autorevoli esponenti siciliani del centrodestra che lamentano ancora la
mancanza dei fondi Fas, i fondi per le aree sottosviluppate. Fondi che il
governo ha promesso di ripristinare ma a patto che da parte degli amministratori
del Sud vi sia una maggiormente oculata gestione dei soldi pubblici. In sintesi
il governo Berlusconi dice no al mantenimento di un sistema assistenziale e
clientelare, ma un sì forte e deciso all'avvio definitivo di quelle opere
pubbliche di cui il Sud ha tanto bisogno e che sono state fermate dai due anni
di governo Prodi.
Per
quanto riguarda le politiche energetiche, il voto della Camera ha eliminato la
figura dei commissari straordinari per le procedure di autorizzazione della
trasmissione e della distribuzione di energia. Provvedimento, quest'ultimo, che
aveva provocato una forte polemica tra Claudio Scaiola, ministro dello Sviluppo
economico, Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture, favorevoli ai
commissari, e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che si era
vista «derubata» di una prerogativa del suo dicastero. Rimane inoltre in piedi
la necessità per il governo di trovare un accordo con gli enti locali per la
costruzione delle centrali nucleari. Si vuole infatti evitare che opere così
importanti vengano frenate da egoismi locali che vanno contro l'interesse del
Paese, come già successo per l'alta velocità Torino-Lione o i gassificatori in
Campania.
Tra gli altri provvedimenti inseriti nel
maxiemendamento del decreto anticrisi c'è l'approvazione bipartisan del
ripristino del Fus, fondo unico per lo spettacolo, «almeno ai livelli stabiliti
dalla Finanziaria 2007 per i triennio». Vengono così sopite le critiche rivolte
al ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, dagli artisti e dagli attori che
hanno protestato davanti a Montecitorio, guidati dall'ex assessore alla cultura
di Roma Renato Nicolini, inventore negli anni '70 dell'estate romana, che
intendeva rilanciarsi politicamente candidandosi alla segreteria del Partito
democratico. Una candidatura, quella di Nicolini, morta sul nascere perché
troppo tardiva e improvvisata così come la richiesta di dimissioni del ministro
Bondi.
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